20 SETTEMBRE 1870: 150 ANNI DOPO LA BRECCIA DI PORTA PIA

All’alba del 20 settembre 1870 circa 15mila soldati pontifici si trovavano presso le mura di Roma, pronti a respingere i bersaglieri e i fanti dell’esercito italiano che da giorni assediavano i confini dello Stato Pontificio aspettandone la dichiarazione di resa. Oggi - 20 settembre 2020 - ricorre l'anniversario della celeberrima Breccia di Porta Pia e della conseguente presa di Roma.

Alle 9 del mattino si udì il segnale del generale piemontese Raffaele Cadorna, che rimase alla storia come l'inizio della resa dei conti: subito dopo l'esercito italiano sfondò a colpi di cannone il tratto di mura che si stende a qualche decina di metri da Porta Pia, permettendo ai soldati di entrare all'interno della città: in quel frangente i difensori non opposero di fatto resistenza. In questo modo il dominio temporale dei papi - dopo oltre un millennio di predominio su Roma - ebbe di fatto fine.

All’inizio di settembre, inoltre, gli esiti della battaglia di Sedan (31 agosto - 2 settembre 1870) avevano irrimediabilmente mutato gli equilibri politico-diplomatici in Europa: in quel frangente, infatti, la Prussia di Otto von Bismarck era entrata in guerra contro la Francia di Napoleone III, principale alleato italiano e, al contempo, anche maggiore protettore del dominio papale su Roma. Dopo l’Austria nel 1866 toccò dunque ai francesi capitolare di fronte all'allora temibilissima armata prussiana.
Con la nascita dell’Impero tedesco e la caduta del secondo impero francese, dunque, anche la protezione francese allo Stato Pontificio finì per tramontare: il 20 settembre 1870, dunque, l'allora papa Pio IX si rifugiò in Vaticano, dichiarandosi prigioniero politico dello Stato italiano: in quel momento l’Italia fece diventare Roma la propria capitale, anche se questo costò anche la nascita della cosiddetta questione romana e della polemica tra laici e cattolici, che rimase in essere fino a dopo la Prima Guerra mondiale (risolvendosi solo con il pontificato di papa Benedetto XV - durante il quale le rivendicazioni papali circa il dominio sugli ex territori pontifici vennero meno - e con quello del suo successore Pio XI, firmatario nel 1929 dei Patti Lateranensi).

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